mercoledì 16 maggio 2012

Cinque Stelle, finalmente una lettura POLITICA

Il professor Ilvo Diamanti, presidente di Demos, nonché autorevole docente di sociologia politica all'Università di Urbino, in riferimento al Movimento Cinque Stelle, afferma: «La tendenza - e la tentazione - diffusa è di etichettarlo come un fenomeno "antipolitico". Equivalente e alternativo rispetto all'astensione. Una valutazione - argomenta Diamanti -  che mi sembra poco convincente.

Ilvo Diamanti
A) Perché è comunque un soggetto "politico" che ha partecipato a una competizione democratica chiedendo e ottenendo voti. Facendo eleggere i propri candidati.

B) Poi perché il suo successo deriva, sicuramente, dalla critica contro il sistema di Grillo, ma anche dal fatto che il Movimento ha coagulato gruppi e leader attivi a livello locale. Impegnati su questioni e temi coerenti con quelli affrontati nel referendum di un anno fa. Collegati alla tutela dell'ambiente, ai beni pubblici. Alla lotta contro gli abusi. Progetti di "politica locale" promossi da persone estranee a interessi privati e a lobby. Per questo credibili, in tempi scossi da scandali e polemiche sulla corruzione politica.

C) Infine, perché i loro elettori sono tutto fuor che "impolitici". Mostrano un alto grado di interesse per la politica (sondaggio Demos, aprile 2012). Certo, un terzo di essi, alle elezioni politiche del 2008, si è astenuto. Ma il 25% ha votato per il Pd e il 16% per l'Idv. Il Movimento Cinque Stelle, per questo, rivela il disagio verso i partiti (….)

Con questi partiti, questi leader, questi schieramenti, queste leggi elettorali e con questo sistema istituzionale - conclude Diamanti - temo che passeremo ancora molto tempo a discutere di antipolitica. Per mascherare la miseria della politica».

Peccato che il prof. Diamanti in questa sua puntuale analisi dimentichi l'IMPORTANZA DETERMINANTE DELLA RETE PER SVILUPPARE IL MOVIMENTO, INTESO COME ALTERNATIVA ALL'ATTUALE SISTEMA POLITICO-PARTITICO. Senza la rete, lo sdegno collettivo e la volontà di comune di smuovere il Sistema Malato non sarebbero mai sorte.

3 commenti:

  1. Secondo la prospettiva che la politica di sinistra (che nn sono il gatto & la Volpe D'Alema & Veltroni) si batta per la condivisione dei beni, per il welfare e per la redistribuzione delle risorse, mentre la destra per la conservazione dei privilegi e per l'affermazione del singolo, quando Grillo dice che sinistra e destra sono uguali, fa della disinformazione, quindi dell'antipolitica. Come lui fecero Mussolini ed Hitler. Considerato poi che prima ancora di inziare il M5S ha già avuto problemi di assegnazione (o spartizione) di poltrone, sorge immediato il meccanismo di similitudine coi partiti tradizionali. Che si sia affermato col voto democratico significa poco, perchè da svariati decenni si è lavorato a distruggere la scuola pubblica e con essa l'informazione ed il livello di preparazione degli italiani. La brutta TV della P2 ha poi fatto il resto. In questo scenario, il voto cosiddetto democratico, di democratico ha davvero poco, ma sa di plagio e di pilotaggio. Se il comico ligure è contento di vincere con un elettorato pilotato se nn lobotomizzato, sbaglia a dirsi democratico. Il popolo della sinistra da sempre è sostenitore di cultura, di dibattito, di contestazione e di progresso. Buttatateci via e noi reagiremo come meritate

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  2. Ma dai non diciamo fesserie. Grillo come Hitler ma per favore. Sinistra e destra sono accomunate dalle clientele, dalle raccomandazioni, dalla rete di amici e parenti che vengono piazzate di qui e di là mentre l'Italia andava a rotoli. Vi manderemo a casa caro Berlusconiano!

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