venerdì 3 maggio 2013

Minacciare Boldrini e spiare i Grillini: l'anarchia digitale va condannata

Due episodi gravi avvenuti in questi giorni non sono stati condannati con lo stesso metro di giudizio da buona parte della stampa: le minacce al Presidente della Camera Laura Boldrini e la violazione della privacy alle mail dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle. 

Sono due fatti che hanno un comune denominatore: sul web si gioca sporco e basta essere degli esperti di informatica o dei discreti hacker per entrare a gamba tesa nella vita di personaggi pubblici e provare a condizionarla.

Non è questa la sede per discutere su quali norme siano necessari per regolamentare la Rete, ma un'osservazione va fatta. O meglio va posta una domanda: è giusto far partire campagne di solidarietà per il Presidente della Camera e dare timidamente la notizia per i Parlamentari grillini? Dal mio punto di vista di fronte all'anarchia digitale non ci possono essere figli e figliastri (neppure se sono figliastri di Beppe Grillo).

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